(da ‘Per sempre tuo’ a cura di David H. Lowenherz, Oscar Mondadori)
Giugno 1835
Mio angelo adorato,
sono prossimo a impazzire a causa tua, tanto quanto è possibile diventare folli: non riesco a mettere insieme due idee senza che tu ti intrometta fra di loro. Non riesco a pensare a nulla all’infuori di te. Anche contro la mia volontà, la mia immaginazione corre da te. Ti afferro, ti bacio, ti accarezzo, mille ardenti carezze prendono possesso di me. Quanto al mio cuore, sarai lì sempre – in eterno. Ti sento deliziosamente proprio lì, ma, Dio mio, cosa mi succederà, visto che mi hai tolto la ragione? Questa è una momomania e stamattina mi atterrisce. Mi alzo ad ogni momenti dicendomi: “Su, corri da lei”. Poi torno a sedermi, spinto dal mio senso del dovere. È in atto un terrificante conflitto. Questa non è vita. Mai prima d’ora mi sono sentito così. Hai divorato tutto. Mi sento pazzo e felice non appena comincio a pensarti. Mi aggiro in un sogno incantevole dove ogni istante dura mille anni. Che orribile condizione! Travolto dall’amore, amore trabocca da ogni mio poro, vivo solo per l’amore, e mi vedo consumato dagli affanni e catturato in una tela di ragno dai mille fili. Oh, mia cara Eva, tu non lo sai. Ho preso la tua cartolina. È qui, davanti a me. E parlo con te come se tu fossi qui. Ti vedo, come ti ho visto ieri, e sei bella, sbalorditivamente bella. Ieri, durante tutta la serata mi sono detto: “ È mia!”. Ah! Gli angeli del Paradiso non sono tanto felici quanto lo ero io ieri!
Honoré De Balzac
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